Novità editoriale!
IL SEMINARIO. LIBRO XV. "L'atto psicoanalitico" 1967-1968
di J. Lacan Einaudi editore
Nelle società psicoanalitiche ci si attiene in generale al giudizio dell’analista e alla cooptazione di altri associati. Lacan considera che tutto ciò non sia sufficiente. Perché una fine di analisi sia tale occorre che il fine dell’esperienza analitica sia raggiunto per via di un attraversamento che Lacan aveva già delineato nel Seminario precedente, La logica del fantasma. Uno psicoanalista è il risultato della propria esperienza analitica portata al suo termine logico. Per questo motivo Lacan può definire l’atto analitico «come il momento elettivo del passaggio dello psicoanalizzante a psicoanalista», atto che in linea di principio «è a portata di ogni entrata in analisi», come scrive nel Resoconto del Seminario redatto per l’«Annuaire» dell’École pratique des hautes études.